Ogni giorno veniamo subissati da centinaia di dati statistici. Quotidiani, telegiornali, talk-show si rimpallano l?informazione statistica curiosa, quella al margine, di cui si servono per esporre punti di vista qualche volta arbitrari, anziché assumerla nella sua completezza a sostegno di tesi o ipotesi.
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Su internet, d?altra parte, vengono continuamente rielaborati e aggiornati milioni di dati e vi transitano come fossero ugualmente credibili, ma non è così. Come orientarsi? Come distinguere le buone dalle cattive statistiche, quelle prodotte da istituzioni competenti rispetto a quelle tratte dai sondaggi d?opinione? Come imparare a usare i dati per fare le proprie valutazioni e scelte? Fin da piccoli impariamo a classificare, a prendere decisioni in base alle esperienze passate e all?informazione che ne deriva. Assumiamo, quindi, senza accorgercene, un atteggiamento statistico. Ma di fronte all?indice del costo della vita, all?andamento del Pil, a quello della disoccupazione, arretriamo e ci rifiutiamo di capire, oppure accettiamo i dati in modo acritico, senza pensare che essi ci offrono elementi di valutazione sulle azioni dei governi, ci aiutano nelle decisioni personali, ci consentono di fronteggiare incertezza e rischio. Il libro di Alberto Zuliani si propone come agile strumento per imparare a orientarsi, a discriminare fra le diverse fonti, a individuare quelle più affidabili, cercando di comprendere potenzialità e limiti delle statistiche e il modo migliore per utilizzarle quando ci troviamo di fronte a una scelta, che sia della facoltà universitaria, di una polizza assicurativa, di un candidato. Perché destreggiarsi fra le statistiche vuol dire anche essere compiutamente cittadini.
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