Pippo Fava era un idealista, con robusti principi morali e una contagiosa passione civile. Ma anche un uomo fortemente attaccato alla vita, che amava i piaceri terreni, le donne, il buon cibo. È già un uomo di successo quando, nel 1980, torna nella sua Catania, per scoprirvi la nuova essenza della mafia, quella della "Piovra", delle complicità fra poteri forti.
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Tre anni dopo lancia la sua sfida, con il giornale I Siciliani, senza soldi e senza padroni, ma con una forza di denuncia travolgente. Il suo sarà il primo, insuperato, esempio di vero giornalismo antimafia, che pagherà con la vita. E la mafia cercherà di ucciderlo una seconda volta, instillando su di lui sospetti, calunnie e menzogne.
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