La confisca dei beni e il loro riutilizzo a fini sociali costituisce lo strumento più importante per contrastare la distruzione di "capitale sociale" da parte delle mafie. Uno dei punti di forza delle organizzazioni mafiose, infatti, è rappresentato proprio dalla capacità di ottenere cooperazione da soggetti esterni all'organizzazione criminale.
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Il loro controllo del territorio modifica la struttura delle relazioni sociali, alterando quelli che sono gli effetti dello sviluppo locale e impedendo l'affermazione di un tessuto sociale fondato sulla fiducia e sulla condivisione. I beni confiscati rappresentano un valore economico tangibile e costituiscono uno strumento per far crescere le comunità locali sul piano economico e sociale, diventando moltiplicatori di progettualità positiva da parte dei vari soggetti e attori coinvolti. In tale approccio, all'azione repressiva di magistratura e forze dell'ordine, va affiancata quella dei soggetti che si occupano del riutilizzo del bene confiscato, che rappresenta la più efficace opzione di policy nella lotta alla criminalità organizzata e nello sviluppo economico e sociale del territorio.