Muscoli alla marinara, spaghetti, tartine alla Ciccio. Cefali al forno brasati con l’uva. La mitica e sublime zuppa di datteri. Il caciucco, poi: con quattro “c”, non con cinque come pretendono i viareggini.
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Deve essere preparato con sensibilità e sapienza, il caciucco, perché, semplice e squisita pietanza, è una sorta di simbolo dell’amicizia: vi si intinge il pane, ci si leccano le dita, si beve il vino rosso. Gesti ancestrali, quasi dimenticati. Prosegue così la conversazione in queste pagine. Affiorano i ricordi. Prendono corpo gli aneddoti. Le immagini si sovrappongono ma è una maniera per leggere le vicende quotidiane di un territorio e della sua gente. Pescatori e poeti, barcaioli e scrittori e maestri d’arte. Il fiume sembra annuire, là fuori, portando al mare gli esiti bisbigliati del racconto.
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