Partire è non lasciarsi chiudere negli angusti problemi del piccolo mondo cui apparteniamo:
qualunque sia l'importanza di questo nostro mondo,
l'umanità è più grande ed è essa che dobbiamo servire.
Partire non è divorare chilometri, attraversare i mari, volare a velocità supersoniche.
Partire è anzi tutto aprirci agli altri, scoprirli, farci loro incontro.
[...]
Aprirci alle idee, comprese quelle contrarie alle nostre,
significa avere il fiato di un buon camminatore.
È possibile viaggiare da soli.
Ma un buon camminatore sa che il grande viaggio è quello della vita ed esso esige del Beato chi si sente eternamente in viaggio e in ogni prossimo vede un compagno desiderato. Un buon camminatore si preoccupa dei compagni scoraggiati e stanchi
Intuisce il momento in cui cominciano a disperare. Li prende dove li trova. Li ascolta, con intelligenza e delicatezza,
soprattutto con amore, rida coraggio e gusto per il cammino. Camminare è andare verso qualcosa; è prevedere l'arrivo, lo sbarco.
Ma c'è cammino e cammino: partire è mettersi in marcia e aiutare gli altri a cominciare la stessa marcia.
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