Tra storia, arte e leggenda il volume propone una mappa delle tracce che il diavolo avrebbe lasciato in Toscana. Sinistri palazzi popolati da satiri di pietra, ponti invisibili per raggiungere le streghe e prigioni fortificate con i fantasmi dei condannati a morte, sono solo alcune delle ambientazioni in cui la fantasia popolare ha individuato lo "zampino" del principe delle tenebre.
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Tutti questi luoghi, insieme a molti altri, sono però descritti dall'autore in maniera divertente e divertita: "Il maligno", si legge nell'introduzione di Antonio Commerci, "diventa un «buon diavolo», scacciato, deriso, truffato, insomma una specie di Paperino dei tempi antichi, lontano dal terrore che doveva incutere per mantenere l'ordine nella società".
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CBR$GLBT@Biblioteca dell'Identità Toscana del Consiglio Regionale