Al tempo della "primavera araba", delle profonde trasformazioni che stanno vivendo i paesi a maggioranza musulmana della sponda Sud del Mediterraneo, riflettere sul ruolo della religione nell'attuale processo di State-building è di fondamentale importanza.
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Il rapporto tra diritto (dello Stato) e religione (della Nazione) sembra riacquistare nuova centralità dal momento in cui l'aspirazione ad un assetto "democratico" pone al centro dell'attenzione non solo la forza dei numeri necessaria al governo della compagine politica ma, si potrebbe dire soprattutto, le libertà fondamentali che della democrazia costituiscono il presupposto indispensabile. La tutela della libertà religiosa, nelle sue declinazioni positive e negative e nelle sue diverse forme di manifestazione, rappresenta un banco di prova ineludibile per gli Stati e maggioranza musulmana del Mediterraneo. Questo volume fa il punto, per la prima volta, dello stato del diritto di libertà religiosa nei paesi dell'"islam Mediterraneo" trattandone tutti i nodi e i risvolti più centrali luoghi di culto, tutela e ruolo delle minoranze religiose, apostasia, significato concreto della "islamicità" degli Stati - chiarendo le sfide presenti e le prospettive future di un rapporto, quello, appunto, tra diritto dello Stato e religione musulmana, fondamentale per la costruzione, fra le due sponde del Mediterraneo, di uno spazio, non solo geografico, di armonica convivenza.
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