È a Boccadarno che è nata Marina di Pisa, con le grandi ville liberty che ancora segnano il paesaggio urbano, le frequentazioni illustri, il clima irripetibile della Belle Epoque; le poesie di D'Annunzio, i dipinti di Guglielmo Amedeo Lori, la scoperta del mare come luogo di vacanza e di riposo.
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Ma anche il dramma dell'inarrestabile erosione della costa, la perdita di ruolo e identità per la concomitante crescita di un cantiere dove sono state scritte pagine fondamentali della storia dell'aeronautica non solo italiana. È lì che nacquero i grandi idrovolanti Dornier Wal che attraversarono per primi gli oceani e con il leggendario Roald Amundsen si spinsero fino al Polo Nord. Fino all'inevitabile declino concluso con la chiusura della fabbrica negli anni Ottanta. Ci sono le immagini degli anni d'oro di Marina di Pisa, c'è un inserto con le tavole a colori realizzate da Achille Beltrame per la "Domenica del Corriere" sulla vita agli inizi del XX secolo degli ospiti più illustri della riva destra di Boccadarno, i membri della famiglia Savoia a San Rossore. Nel volume di Giuseppe Meucci la rievocazione delle vicende di Boccadarno giunge fino ai giorni nostri, con il racconto della lunga e travagliata storia dei progetti di recupero e si chiude con le immagini inedite dell'esplosione che ha eliminato i ruderi della fabbrica aprendo la strada alla realizzazione del porto di Boccadarno.
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