Il commediografo senese Girolamo Gigli scrisse il "Vocabolario cateriniano" per sostenere il modello linguistico di Santa Caterina e, più in generale, di Siena, satireggiando pesantemente i fiorentini e soprattutto l'Accademia della Crusca.
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Oggi la Crusca stessa pubblica quest'opera in un volume che ripropone l'edizione anastatica della prima edizione del 1717, la trascrizione della parte aggiunta nella seconda edizione, con un'introduzione storico-linguistica, indici analitici e altri apparati critici.
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