Tra le conseguenze della grande fioritura della vita sociale ed economica che la Toscana conobbe nei secoli XI-XIII, fu il capillare rinnovamento dell'edilizia religiosa.
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Il fenomeno assunse manifestazioni grandiose, ancor oggi rilevabili grazie al gran numero di chiese che hanno conservato i loro originari caratteri romanici, alle quali sono da aggiungere gli altrettanto numerosi edifici che, sebbene successivamente modificati, mostrano ancora tracce del loro impianto medievale. Nelle campagne, dove viveva la gran maggioranza della popolazione, particolarmente intensa e quantitativamente ragguardevole fu l'attività edilizia, che portò alla ricostruzione delle chiese matrici (le pievi), nonché delle numerose chiesette dei villaggi e dei castelli che dalle pievi dipendevano. A queste ultime espressioni del rinnovamento edilizio è dedicato questo libro, che ha voluto privilegiare quella che possiamo considerare la manifestazione corale della vitalità artistica dei secoli XI-XIII, che dette vita a quel tessuto connettivo dell'architettura romanica, sottovalutato dagli storici dell'arte, più attenti agli esempi artisticamente di maggior rilievo, ma degno invece di attenzione, se non altro per le sue implicazioni con la storia economica e sociale, oltre che per la sua capacità di evocare quella che è stata definita la "società agromonastica" del medioevo.
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CBR$GLBT@Biblioteca dell'Identità Toscana del Consiglio Regionale