Storia finora sconosciuta quella delle venditrici ambulanti della Lunigiana, definite “barsane”, che torna alla luce dopo un lungo lavoro svolto attraverso la ricerca di fonti archivistiche, fotografiche e della memoria.
[...] Una memoria rimasta sepolta a causa della nicchia produttiva in cui queste donne si sono collocate, quella della vendita ambulante, dapprima itinerante, e generica, poi specializzata nel settore della maglieria; sepolta per il non riconoscimento di genere dato a questo lavoro, definito genericamente dei “barsan”, annullando nel maschile plurale una forte e fondamentale presenza femminile. Una memoria sepolta anche dagli studi sul secondo dopoguerra che si occupano degli aspetti preminenti legati al boom economico: crisi del settore agricolo, sviluppo dell’industrializzazione, migrazioni di massa dal Sud, dimenticando la complessità del fenomeno, al quale appartengono anche in varie parti del paese settori di produzione apparentemente “arretrati”, come il lavoro a domicilio, il lavoro a nero e, appunto, il commercio ambulante. Questo lavoro recupera la storia e le storie di individui in carne e ossa, dando letteralmente volto e voce a un centinaio di donne che rappresentano le migliaia che hanno vissuto questa esperienza. Donne uscite da un mondo contadino fra i più arretrati per arrivare nel Nord Italia, in un’area che è stata il cuore dello sviluppo economico sia della prima fase d’industrializzazione, che nel secondo dopoguerra. Qui queste donne con le loro famiglie, attraverso un lavoro duro e poco riconosciuto, hanno potuto emergere sia dal punto di vista economico che identitario. Il video raccoglie, assieme ad altre interviste e materiali finora inediti, un precedente documento audiovisivo che nel 2008 ha vinto il Premio della I edizione di «Call for Videos», un concorso promosso dall’Associazione Italiana di Storia Orale.
Lo trovi in
Scheda
Links
CBR$GLBT@Biblioteca dell'Identità Toscana del Consiglio Regionale