Di fronte a una crisi che sembra non avere fine, il messaggio delle istituzioni europee e internazionali e del mondo politico è univoco: dobbiamo "rimettere a posto i conti pubblici", non ci sono alternative a sacrifici e austerità.
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Ma le cose stanno davvero così? Certo, esistono enormi sacche di inefficienza, ma spesso - e questo libro lo dimostra - sono diverse da quelle che l'Europa, e i governi di ogni colore, hanno messo alla gogna dell'opinione pubblica. Ed è proprio vero che bisogna tagliare la spesa pubblica? Questo libro dimostra che sono possibili tagli più efficaci di quelli drasticamente effettuati negli ultimi anni e meno dannosi per il benessere degli italiani. E lo fa partendo da una spiegazione chiara e critica dei meccanismi del bilancio dello Stato, che finalmente mette in grado il lettore di giudicare da sé le procedure e i contenuti della nostra spesa pubblica. Un libro che come già il precedente "Finanza per indignati" di Andrea Baranes può dare un contributo fondamentale alla costruzione di una vera cittadinanza critica.
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