I dati sono la moneta dell'era digitale. Secondo le recenti statistiche, il 92% degli Europei sono preoccupati che le app digitali raccolgano i loro dati senza il loro consenso, mentre l'89% degli intervistati dice di voler sapere se e quando i dati dei propri smartphones sono condivisi con un terzo (fonte: Commissione UE).
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A queste e ad altre domande dovrebbe dare risposta il Regolamento (UE) 2016/679, già noto come GDPR (General Data Protection Regulation), che, a partire dal 25 maggio 2018, entra prepotentemente nelle imprese, nella PA, negli studi dei liberi professionisti e nella vita dei cittadini per informare che la Privacy è cambiata ed è divenuta Data Protection. Nel testo si appresta un primo approccio interpretativo al GDPR, aiutato dalla mole già consistente di Linee guida prodotte in sede europea che dovrebbero condurre chi dovrà implementare la normativa a compiere scelte ponderate. Articolo per articolo, si è cercato di guidare il lettore alla comprensione degli aspetti essenziali e di maggiore novità, tra i quali la 'rivoluzione copernicana' costituita dal sistema dell'accountability (responsabilizzazione), per cui titolari e responsabili non avranno più a disposizione misure ed accorgimenti imposti 'dall'alto' (dal Garante nazionale, dallo Stato ecc.), bensì dovranno essi stessi scegliere quali siano i mezzi tecnici ed organizzativi che meglio sposino il trattamento da eseguire ed assumere la responsabilità di tale scelta.
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