Le finalità di questo volume, il cui progetto è sviluppato in seno alle iniziative dell'Associazione Culturale Euterpe di Jesi (AN), sono quelle di celebrare Oriana Fallaci (1929-2006) come donna e non di riadattare al personaggio un nuovo profilo culturale e umano.
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Affidata alla leggenda, attraente per quel tipo di femminilità mai approssimativa, di ampia intelligenza e cultura, talvolta controversa, indocile e facile alla polemica ma sempre di spiccata sensibilità, coraggiosa e leale, la scrittrice si lascia abitare dal genius loci della terra chiantigiana e dalla più accentuata Firenze come pure dagli amori impossibili e dalla ristretta cerchia di amici, sempre venerati con partecipata benevolenza. Le peculiarità muliebri e il vissuto ne forgiano il carattere inespugnabile, la personalità dirompente e l'agire in ogni modo determinato a condurre il proprio percorso di vita e quello di essere "scrittore". Una creatura nostalgica che desiderava morire, guardando l'Arno, Palazzo Vecchio e la cupola del Brunelleschi. Con una lettera del Sen. Riccardo Nancini.
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