Un lungo lavoro di ricerca in archivio ha permesso all’autore di ricostruire le tragiche vicende legate al Campo di concentramento provinciale di Bagni di Lucca, attivo dal 1941 al 1944. Accolse cittadini sudditi inglesi, jugoslavi, e gli internati di “razza ebraica”.
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Il 23 gennaio 1944, 100 cittadini ebrei vennero stipati su due camion condotti al carcere “Le Murate” di Firenze, passando da San Marcello Pistoiese, Pistoia, Prato. Successivamente con carri bestiame furono portati a Milano e rinchiusi nel carcere di S. Vittore. Il 30 gennaio 1944 vennero caricati sul convoglio N° 6, che partì dal binario 21 della stazione di Milano centrale, che aveva per destinazione il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove vi giunsero all’alba del 6 febbraio 1944. Alle ore 12 erano già stati quasi tutti uccisi nelle camere a gas, tranne quei pochi ritenuti adatti a lavorare, sia per età che per fisico ritenuto robusto e sano, o per altre capacità, come quella di sopportare vili umiliazioni. Dei partiti da Bagni di Lucca solamente 5 al termine del conflitto erano ancora vivi.
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