«Grazie anche al Memoriale autografo di Maria Luisa di Borbone, in questa forma finora inedito, si sono potute qui ricostruire, con dovizia di particolari, le peripezie, l’esilio e la prigionia sopportati dalla Borbone, regina d’Etruria, nella prima parte della sua vita, fino al 1814.
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La fitta corrispondenza del “maggiordomo maggiore” della sovrana, Ferdinando di Lorenzo Guicciardini, dà inoltre nuova luce alle committenze artistiche e musicali di Maria Luisa durante la sua successiva permanenza a Roma, poi a Lucca, dopo la caduta di Napoleone e fino alla morte della duchessa del 1824. Quando la duchessa arriva nella città toscana, il 7 dicembre 1817, sceglie subito l’imponente edificio del Palazzo Pubblico come sede per il governo e dimora per sé e la sua famiglia. Dal 1818, il palazzo diviene un immenso cantiere sotto l’egida dell’architetto lucchese Lorenzo Nottolini che prosegue i lavori avviati dai Baciocchi, pur nell’intento di cancellarne l’impronta. Le maestranze sono per lo più toscane: Luigi Catani, Giuseppe Collignon, Luigi Del Frate, Gaspero Martellini e Gasparo Bargioni, ma vi lavora anche il milanese Luigi Ademollo, già autore di altre imprese pittoriche in Toscana e assai rinomato. Ma Nottolini si avvale anche di famosi scultori quali Francesco Pozzi e il siciliano Salvatore Bongiovanni. Durante le brevi visite che compie a Lucca, fors’anche a sovrintendere i lavori, Maria Luisa dà il via alla creazione dell’acquedotto progettato dal Nottolini, che si snoda per circa tre chilometri, convogliando le acque più pure del monte verso la città e di cui rimangono ampi tratti. Il monumento realizzato dallo scultore Lorenzo Bartolini, che la duchessa non vide realizzato e che la rappresenta come Atena, fa ora bella mostra di sé al centro della piazza Napoleone, ricordando quanto la duchessa ebbe cara la città toscana.» (Clarissa Morandi)