L'immigrazione, che come ogni fenomeno sociale presenta costi e benefici, non viene affrontata razionalmente, nella completezza e polivalenza delle sue implicazioni. Al contrario essa viene definita "una minaccia" e i suoi protagonisti, i migranti, vengono presentati come "nemici".
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Accanto al pregiudizio coltivato da una parte rilevante dell'élite politica e mediatica, vi è la vulnerabilità di settori tra i più deprivati della popolazione autoctona, colpiti dagli sconvolgimenti della società contemporanea. La carenza delle istituzioni politiche democratiche consiste nell'aver sottovalutato il profondo disagio dei residenti nelle periferie fisiche e morali delle città e non aver investito nella rigenerazione degli spazi, nella riqualificazione del welfare, nella scuola e nel lavoro per i giovani, nella partecipazione dei cittadini.