Il volume (presentato da Marco Bicchierai) si basa su un’ampia storiografia e sulle fonti documentarie degli archivi statali della regione.
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Viene ricostruita la ragguardevole, e spazialmente differenziata, geografia degli usi civici e dei beni comuni diffusi, dai tempi medievali, nel Granducato di Toscana – specialmente nell'Appennino, in Maremma e nell’interno centro-meridionale – fino alla riforma comunitativa e alla legislazione liberistica di Pietro Leopoldo degli anni ’70 e ’80 del XVIII secolo. Vengono poi trattati i risultati sociali, economici e paesistico-ambientali delle alienazioni dei demani collettivi e dell’eliminazione dei diritti di fruizione promiscua dei beni pubblici e privati, relativamente alle risorse terriere e idriche (pascolo, legnatico, terratico, caccia, pesca, ecc.). Si tratteggiano anche gli sviluppi della problematica nei secoli XIX-XX, considerando – in forma essenziale – l’intera regione, con i territori che non fecero parte del Granducato