«...d'ogni parte, in Donatello, si ritrova il suo fondamentale sentimento d'energia ascetica, quasi staccato e sprezzante del frutto. Con l'aiuto d'Iddio, il frutto ci penserà il genio a maturarlo. Ma, intanto, alla radice d'ogni cosa, come dello stile e della bellezza, è energia, abnegazione: intrepidezza.
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E può darsi che l'arte sia, sopratutto, una questione di forza morale». In appendice «Vita di Donato» di Giorgio Vasari.
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