A partire dagli anni Settanta molte energie sono state spese per comprendere dove fosse ubicata la Battaglia di Anghiari, il perduto dipinto che Leonardo da Vinci realizzò all'inizio del XVI secolo a Firenze, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio.
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Durante quasi mezzo secolo d'indagini, il dipinto è stato cercato prima sul muro di ponente e poi su quello di levante; sono state elaborate ipotesi di ogni genere; raccolte testimonianze, documenti e opinioni di stimati storici e scienziati; sono state realizzate indagini utilizzando tecnologie sempre più sofisticate, filmati, documentari e ricostruzioni tridimensionali, senza però mai giungere a una risposta definitiva. Se per alcuni studiosi è ancora oggi legittimo continuare a cercare il perduto dipinto, per altri non esistono motivazioni per farlo (per qualcuno non è nemmeno mai esistito). In quarantacinque anni di ricerca, nessuno può essere certo di non aver commesso errori d'interpretazione e di non aver involontariamente forzato la lettura di alcuni documenti ai fini di incastrare meglio le tessere del puzzle, scienziato o storico che sia. Molti sono i dubbi che rimangono irrisolti, molte le ipotesi e le contraddizioni. Ha quindi veramente senso smettere di cercare?
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