Un ex funzionario del Comune e un anziano cane diabetico. Questa è la storia di Piero Matteuzzi e del suo rumoroso Mino, di giorni in cui non succede niente e di vicini che non ne possono più. Abbaia Mino, abbaia sempre, mica solo per le scale, e per ogni motivo possibile. Non c'è nessuno, tra gli abitanti del quartiere, che non speri che gli venga un infarto.
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Ogni mattina, nella Firenze al confine fra quella bene e quella meno bene, somiglia alla precedente: sveglia presto, passeggiata fino all'area cani, finti convenevoli tra uomini e animali. Per il signor Matteuzzi sono le prime parole scambiate in un giorno, per Mino gli ingiustificati entusiasmi dei suoi conspecifici più giovani. Esistono persone che non amano gli animali. L'area cani è solo l'ultima novità: per taluni è una battaglia di civiltà, per gli altri, i nemici degli amici a quattro zampe, è una discriminazione non richiesta che, presto, si concretizza in polpette avvelenate e minacce. Chi può odiare a tal punto? E perché? Privo di filtri e di scontato perbenismo, Francesco Recami indaga i vizi e i vezzi di un'esistenza che si conferma farsa. Tra sex toys per cani, funerali che scimmiottano quelli ai padroni e una Firenze sempre meno umana, la solitudine di Matteuzzi si fa disincanto universale. L'insofferenza di Mino anche.
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