Questo libro parla di un viaggio dalla Firenze rinascimentale alla Londra degli Stuard, ormai lanciata verso il Nuovo Mondo, attraversando vicende storiche complesse: dalla Riforma luterana e quella anglicana alle guerre di religione, dagli albori del teatro alla sua esplosione, dalla polifonia linguistica degli eruditi ad una nuova lingua che si sta affermando.
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È un viaggio che riguarda Shakespeare la sua opera, ma è anche un omaggio a due figure per troppo tempo rimosse, un padre ed un figlio dalle grandi capacità linguistiche che ebbero profonda influenza sul panorama inglese dell’epoca. La storia inizia nel convento di Santa Croce a Firenze, dove Michelagnolo Florio sperimenta il valore del linguaggio, esportandolo nei contesti nobiliari d’Inghilterra, per proseguire con suo figlio Giovanni, “John” per gli inglesi, che diverrà il più importante italofono di quell’epoca ma anche un profondo conoscitore della lingua e della cultura d’oltremanica. La ricerca vuol mettere in luce il valore che il linguaggio ha assunto nell’opera di Shakespeare (...) Prefazione di Francesca Rachel Valle.
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