Quando nel gennaio 1948 fu catturato dalla polizia di Los Angeles, Caryl Chessman era un ventisettenne spiantato che aveva trascorso metà della sua vita in carcere.
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Era accusato, sulla base di alcune incerte testimonianze, di essere il "bandito della luce rossa", un misterioso criminale che aggrediva giovani coppie, di notte, indossando l'uniforme della polizia e proiettando con una torcia una forte luce rossa, usata generalmente dalle forze dell'ordine. Questo è il più importante dei quattro romanzi autobiografici che egli scrisse in carcere.