Nuovi cittadini per nuove geografie, parlano la lingua della gratuità e della cooperazione e ascoltano la voce del Sud, senza mai cedere al senso di rassegnazione.
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Se le specie animali sanno adattarsi, generazione dopo generazione, ai cambiamenti climatici e alle condizioni dell'habitat in cui vivono, perché non potrebbe fare altrettanto l'uomo (che pure è un animale, anche se un po' particolare) di fronte al continuo evolversi di una società che da un lato promette integrazione e dall'altro semina individualismo? Cittadini di nuove geografie prova a rispondere a questa domanda, mettendo al centro il mondo del volontariato lungo un asse che pone in relazione un Nord e un Sud del mondo finalmente sullo stesso piano. Ne esce una radiografia dell'homo planetarius, specie attenta e curiosa, che sa dialogare con la storia e la geografia, sa relazionarsi con altre culture, altre economie, altre politiche e sa rispondere alle sfide globali del nostro tempo con un senso di cittadinanza che travalica i confini nazionali.