Le proposte di riforma dello stato sociale in Italia e all'estero indicano sempre più la necessità di valorizzare il lavoro di cura e di assistenza svolto all'interno delle reti informali (community care).
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Molto spesso, però, non è chiaro a che cosa si riferisca questo termine, se al lavoro di cura svolto dai familiari conviventi, in particolare dalle donne, o al coinvolgimento della rete parentale estesa, o al supporto offerto anche da amici, vicini e volontariato spontaneo. Spesso quando si parla di "cura di comunità" tutte queste forme vengono confuse. L'indagine mostra lo stato delle cose, oggi in Italia.