Sullo sfondo delle vicende degli anni Novanta, l'autore ricostruisce l'itinerario del processo di privatizzazione che ha cambiato l'economia del paese e i suoi tratti distintivi. La fine del sistema delle partecipazioni statali avrebbe dovuto far nascere una economia di mercato svincolata dal dirigismo per renderla più competitiva nel mercato globale.
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Il vento delle privatizzazioni all'italiana ha spazzato via il buono e il cattivo dell'economia pubblica. Il nuovismo politico ha terminato l'opera ponendo una pietra tombale. L'Italia del Terzo millennio si trova con un processo di privatizzazione iniziato male e finito in mezzo al guado, per colpa di una classe dirigente di destra e di sinistra non all'altezza dei tempi.