L'autrice, dopo diciotto anni vissuti nell'associazione dell'Opus Dei, ha deciso di uscirne e, sfidando le campagne di diffamazione e le minacce, di rivelarne la verità.
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Secondo l'autrice, l'Opus Dei non è un'associazione per testimoniare il Vangelo nella vita di tutti i giorni, ma una congregazione in cui le persone, isolate dalla realtà esterna, vengono indottrinate, costrette a gravi sacrifici economici e trasformate in docili e fanatici burattini nelle mani dei superiori. In questo universo, basato sul culto del fondatore, dominato dal sospetto e dalla delazione, governato con i metodi delle polizie segrete, si insegna a non pensare e a sacrificare i propri talenti migliori in nome dell'"unità" e del "buono spirito".
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