Il nuovo saggio di Daniele Biacchessi, giornalista de Il Sole 24 Ore e autore di numerosi libri di indagine sui misteri dell'Italia repubblicana, utilizza come fonti storiografiche le precedenti pubblicazioni, gli atti della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla Loggia massonica P2 e gli atti parlamentari della Camera dei Deputati riguardanti i servizi di sicurezza in Italia.
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Il volume è scritto alternando lo stile del racconto sia a brevi schede che riguardano il percorso politico e sociale dei personaggi direttamente coinvolti, sia alle testimonianze dirette dei protagonisti. L'attenzione viene focalizzata su tre avvenimenti tragici legati all'ambiente eversivo dell'estrema destra degli anni Settanta, un settore intimamente legato ai servizi segreti italiani e stranieri: le bombe fatte esplodere a Milano in piazza Fontana nel 1969, a Brescia in piazza della Loggia durante un comizio sindacale nel 1974 e alla stazione di Bologna nel 1980. A questi tre episodi viene accostato l'attentato dinamitardo contro la sede del quotidiano comunista Il Manifesto del 2001: apparentemente distante nel tempo e nella modalità di esecuzione, questo evento è in realtà collegato alle precedenti stragi da quello che l'autore definisce un "filo nero", ossia una continuità che nasce dall'ambiente eversivo di Terza Posizione (uno dei gruppi neofascisti più importanti dell'area del radicalismo di destra della fine degli anni Settanta) e arriva fino ai giorni nostri, grazie ad alcuni esponenti di questa organizzazione tornati recentemente alla ribalta della scena pubblica italiana. Il libro di Biacchessi ha due motivi principali di interesse: permette, grazie alla semplicità del linguaggio e alla ricostruzione schematica dell'ambiente neofascista, una lettura fluida e accessibile anche per chi si avvicina all'argomento per la prima volta; avvia una riflessione su un avvenimento recente che ha colpito il mondo della stampa, ponendo un'attenzione critica sul fenomeno eversivo di destra e sulla possibile rinascita dello stragismo quale risoluzione del conflitto politico. Il volume si chiude con una breve intervista a Guido Salvini, il giudice istruttore del Tribunale di Milano che sta portando avanti alcune delle più importanti inchieste sulle attività terroristiche del neofascismo. In particolare Salvini evidenzia come Ordine Nuovo, gruppo dell'estrema destra strettamente legato all'ideologia nazista, fosse infiltrato da agenti dei servizi segreti americani e come "la struttura di intelligence americana, invece di attivarsi informando quella analoga italiana per scongiurare il pericolo, accettava, favoriva, aiutava a organizzare quegli attentati" (p. 174). (a.g.)