La torbida biografia di Mario Moretti, il terrorista che come capo delle Br è stato l'efferato strumento per mutare il corso politico della storia italiana.
Studente filofascista al "Montani" di Fermo, mantenuto agli studi dai marchesi Gasati Stampa. In via Gallarate 131 (Milano), centrale operativa del provocatore anticomunista Luigi Cavallo sodale di Edgardo Sogno.
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Sindacalista cislino dei "colletti bianchi" alla Sit-Siemens, contro la Cgil e contro il Pci. Esame di Dottrina e morale all'università Cattolica, docente don Luigi Giussani. Trasloco in via delle Ande: vicino di casa del capo dell'Ufficio politico della Questura milanese Antonino Allegra, e dell'ex comunista Roberto Dotti (braccio destro di Edgardo Sogno). L'entrata nelle Br come militarista-rapinatore. Al vertice delle Br, dopo l'arresto dei fondatori, sospettato di essere un infiltrato. Una lunga latitanza "protetta" come capo-padrone delle Br, scandita da decine di delitti. In via Gradoli 96 all'ombra dei Servizi. La strage di via Fani, la gestione del sequestro Moro, l'omicidio e la "censura" degli scritti morotei. L'improvviso arresto come un ladro di polli, e l'accoltellamento-avvertimento in carcere. Né pentito, né dissociato, né irriducibile, con 6 condanne all'ergastolo. Silenzi e minacce, versioni di comodo, trattative e ricatti con settori della Dc, permessi premio e semilibertà.