Il 20 marzo del 1979 fu assassinato a colpi di pistola Carmine (Mino) Pecorelli, giornalista e direttore dell'agenzia di stampa e della rivista OP.
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Pecorelli era un personaggio sfuggente e controverso, considerato da molti come un giornalista dal fiuto infallibile, da altri come un uomo legato ai servizi segreti, da cui traeva informazioni riservatissime che utilizzava per ricattare uomini potenti e apparentemente intoccabili. L'iter giudiziario legato all'omicidio Pecorelli, che ha visto tra i principali indagati il senatore a vita Giulio Andreotti, ha avuto fasi alterne. All'assoluzione in primo grado nel 1999 è infatti seguita la condanna in appello nel 2002. La Corte di Cassazione ha quindi annullato senza rinvio tale sentenza e reso definitive le assoluzioni. In tutti questi processi l'accusa si basava sulle dichiarazioni di pentiti del calibro di Tommaso Buscetta, secondo i quali la cupola mafiosa avrebbe fatto uccidere il giornalista per difendere la carriera politica del senatore, minacciata da sconcertanti rivelazioni che il direttore di OP si apprestava a fare sulla tragica fine del presidente della Democrazia Cristiana, l'onorevole Aldo Moro. Al di là dell'esito giudiziario, è opinione diffusa che le ragioni per cui Pecorelli fu assassinato vadano ricercate nei servizi esclusivi che il giornalista aveva fatto, o stava per fare, e nelle verità scomode che non dovevano assolutamente essere rivelate. Forti di questa convinzione, i giornalisti Francesco Pecorelli (che non ha alcun grado di parentela con Carmine) e Roberto Sommella hanno raccolto in questo volume un'antologia della vasta produzione del giornalista ucciso e dell'agenzia OP. "L'omicidio Pecorelli - affermano i due autori - è una vicenda paradigmatica dei misteri della Repubblica. La ricostruzione antologica di una parte della produzione giornalistica di OP può contribuire a chiarirne alcuni degli aspetti, ma soprattutto costituisce la rilettura di un decennio tra i più travagliati e torbidi della storia nazionale " (p. 40). In appendice, il volume contiene il testo della richiesta di autorizzazione a procedere contro il senatore Giulio Andreotti, istanza a suo tempo avanzata dal sostituto procuratore Giovanni Salvi e dal procuratore della Repubblica Vittorio Mele. (b.s.)