Questo libro rappresenta, in modo descrittivo e per fini formativi e applicativi, il quadro complessivo della legislazione italiana per l'assistenza e l'integrazione sociale degli handicappati.
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Gli argomenti principali sono:
- le definizioni di invalidità, handicap e disabilità
- gli accertamenti sanitari
- le prestazioni economiche
- la riabilitazione
- l'inserimento scolastico
- il collocamento al lavoro
- le barriere architettoniche
- la mobilità e i trasporti
- le agevolazioni fiscali
- il sostegno alle famiglie
- le prospettive del sistema integrato dei servizi sociali. Il libro costituisce, infine, la memoria di un processo legislativo iniziato negli anni '70, nel quadro di teorie e principi delle politiche sociali che la legge di riforma dell'assistenza e il nuovo assetto politico del Paese hanno definitivamente rimosso. Non più di quarant'anni fa gli handicappati vivevano di mendicità o beneficenza, i più gravi (definiti 'irrecuperabili') erano internati negli ospizi e negli istituti, l'istruzione avveniva nelle scuole speciali, l'unico lavoro ritenuto adatto era impagliare le seggiole e rilegare libri, la loro assistenza era un problema di 'decoro nazionale'; una direttiva del Ministero dell'Interno definiva gli invalidi 'elementi passivi e parassitari della società'. Nell'arco di 25/30 anni, a partire da una realtà di totale esclusione e di marginalità, gli handicappati hanno conquistato l'uguaglianza dei diritti civili e sociali (le situazioni di bisogno restano legate alla gravità della disabilità e alle condizioni familiari). Proprio quando questo obiettivo sembrava formalmente acquisito, la situazione del Paese è mutata: si sono affermati modelli culturali ed economici che hanno accentuato logiche individualiste e competitive, modificato i comportamenti della solidarietà sociale e resa più complessa l'esigibilità dei diritti. La consapevolezza di questo processo legislativo e sociale costituisce lo sfondo esistenziale e professionale entro il quale l'autore ha descritto e commentato.
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