La storia non è finita e le civiltà non si sono scontrate neppure dopo l'11 settembre del 2001. Istituzioni, nazioni, gruppi e individui, tuttavia, si trovano a fare i conti con due tendenze contraddittorie: globalizzazione e localizzazione.
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L'avvento del villaggio globale non è un segnale esclusivo di integrazione e di armonia; anzi, il villaggio globale vuol dire anche differenziazione e dissonanza. Se globalizzazione non deve significare volontà di egemonia è necessaria la diversità; se localizzazione non deve significare esclusione è necessaria la condivisione di valori comuni. Il primo passo nel processo di apprendimento su come gestire e apprezzare la diversità è il coraggio del dialogo.
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