Il 26 marzo 2002 si è tenuta a Roma, a Palazzo San Macuto, una giornata di studio promossa dall'Associazione nazionale cooperative servizi e turismo e settore Cultura di Legacoop (Lega nazionale delle cooperative e mutue), dall'Associazione nazionale servizi e lavoro di AGCI (Associazione generale delle cooperative italiane) e dall'Associazione per l'Economia della Cultura.
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Al centro del confronto sono state le discusse scelte della legge finanziaria per il 2002 (448/2001) in materia di concessione a «soggetti diversi da quelli statali dei servizi finalizzati al miglioramento della fruizione pubblica e della valorizzazione del patrimonio artistico» (articoli 33 e 35). Con gli articoli 33 e 35 della legge finanziaria per il 2002 (n. 448 - 28/12/2001) sono state introdotte innovazioni importanti alla legislazione vigente in Italia in materia di Beni culturali. Sono innovazioni che, con l'articolo 33, riguardano, per i Beni statali, soprattutto la possibilità di affidamento a privati delle attività di valorizzazione, andando cosí oltre quanto contenuto nella legge 4/1993 (cosiddetta legge Ronchey) concernente i soli servizi di fruizione al pubblico. Contemporaneamente, con l'articolo 35, la normativa varata per i servizi culturali locali restringe al massimo la possibilità di intervento dei privati, privilegiando la gestione da parte degli Enti locali in forma diretta o per tramite di Istituzioni, Aziende speciali o Associazioni e Fondazioni. Di fronte a una legislazione contraddittoria e incompleta (perché da attuare tramite regolamenti), durante la giornata di studio si è discusso chiamando a intervenire alcuni tra i maggiori esperti e operatori del settore, con l'intento, tra gli altri, di verificare la praticabilità di una possibile collaborazione virtuosa tra istituzioni pubbliche e imprese private.
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