Dieci anni di denunce, di analisi e di proposte. Di numeri e di nomi. Di inchieste giudiziarie e di battaglie vinte. Ma anche di misteri ancora da svelare e di ferite profonde inferte al patrimonio ambientale e culturale del nostro Paese. Come le discariche gestite dalla camorra in provincia di Caserta e i terreni coltivati a grano della Murgia pugliere, inquinati da rifiuti pericolosi.
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Le cave illegali della Calabria, le estrazioni illecite di sabbia lungo il Po e il cemento selvaggio che sfregia la Costiera amalifitana. Dal primo lavoro di ricerca, pubblicato nel 1994, a questo Rapporto Ecomafia 2004 di Legambiente (ricco di tabelle, notizie, approfondimenti) sono passati dieci anni. E i risultati non mancano. H cresciuta l'attenzione dei media delle forze dell'ordine, della magistratura, delle istituzioni piy in generale. Sono arrivati nuovi strumenti di contrasto delle attivit` criminali, come le modifiche al Decreto Ronchi che puniscono seriamente chi si rende responsabile di traffici illegali di rifiuti. I guasti terribili dell'ecomafia oggi si studiano a scuola. E quel volcabolo, coniato da Legambiente, h entrato nel linguaggio comune. Ma molto resta ancora da fare. Soprattutto da parte di chi (Governo, Parlamento, amministrazioni locali) ha la responsabilit` politica di garantire una tutela piy efficace dell'ambiente in cui viviamo e dela nostra salute. In questo libro vengono raccontate, ancora una volta, le tante ragioni per cui non c'h davvero piy tempo da perdere.
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