Durante gli ultimi 20 anni gli studi sui rischi occupazionali per la riproduzione maschile hanno avuto una certa priorita', soprattutto negli USA, ma recentemente anche in Europa. Questo ha fatto sviluppare la conoscenza delle metodologie di ricerca piu' appropriate, sia epidemiologiche che biologiche.
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Non e' stato possibile identificare altre esposizioni occupazionali con una potenza e una specificita' comparabile al DBCP ed anche i risultati preliminari del progetto europeo ASCLEPIOS sembrano confermare l'ipotesi che le esposizioni occupazionali di maschi adulti non modifichino la fertilita'. Ci sono invece elementi per indirizzare le ricerche verso il periodo pre e perinatale e alle esposizioni prima e durante la gravidanza e nell'allattamento, anche quando l'oggetto di studio e' la funzione riproduttiva maschile.
Scheda
Titolo analitico
Descrizione
*Occupational risk to male reproduction / Jens Peter Bonde
Note
sta in International Archives of Occupational and Environmental Health N. 72 (1999), pp. 133-134