Questo libro narra episodi di vita quotidiana in Case di cura e di riposo ed è il frutto di un cantiere di ricerca svolto con lavorataci e lavoratori di una delle più grandi e antiche istituzioni per l'assistenza agli anziani, l'IPAB Giovanni XXIII di Bologna.
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Dall'intreccio di narrazioni raccolte emergono aicune caratteristiche generali della moderna istituzione totale per anziani e, in primo luogo, la sua funzione terminale, di custodia delle persone desti-nate ad attendere passivamente la morte. Persone di età sempre più spesso inferiore ai sessant'anni, considerate ormai "in esubero". Vengono inoltre esaminati i dispositivi della contenzione fisica e farmacologica, attivati più per la tranquillità istituzionale che non per la "sicurezza" e "protezione" dell'anziano, e quelli di infantilizzazione e dipendenza delle persone ricoverate. I pannoloni, verdi e di altri colori, che vengono imposti per "comodità" dell'istituzione e favoriscono l'incontinenza, possono essere considerati un simbolo di questi itinerari regressivi. La sfida narrativa che la ricerca propone mira a sollecitare una trasparenza sociale di queste istituzioni, per favorire nella collettività esperienze che vadano oltre la soluzione "custodiale" ed una visione della vecchiaia come "identità negativa".