Frutto della riflessione di studiosi di livello internazionale, il volume ribadisce che la Grande Guerra, o la "nostra guerra", come fu chiamata dagli interventisti democratici, fu prima di tutto un gesto di politica imposto dalle autorità istituzionali, spinte dalla volontà di conquistare per l'Italia lo status di "grande potenza" nell'area adriatica e balcanica. L'operazione di attivazione e mobilitazione a favore dell'intervento ebbe un insperato successo: la popolazione, inizialmente perplessa e incerta, fece un atto di fiducia nella propria classe dirigente, mostrandosi alla fine disponibile, remissiva, disciplinata. Così la Grande Guerra divenne davvero la "Nostra guerra": una guerra lunga, estenuante, combattuta da milioni di uomini. Rivelandosi, come già ebbe a sottolineare Gian Enrico Rusconi, un vero e proprio azzardo.
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