Cavallari racconta le storie di chi la malattia ha condotto fino ai confini estremi della vita. L’impressione che si ricava da queste esperienze è molto forte e coinvolgente. L’esistenza di questi uomini e di queste donne ci sfida infatti a un duro confronto sul significato della nostra esistenza.
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E ci chiede di pensare al futuro della società in cui viviamo affinché vi ritrovi posto l’umanità nel suo senso più profondo. Uomini e donne vivono ogni giorno in condizioni di grave infermità, senza una ragionevole speranza di guarigione. Vivono all’interno delle loro case, spesso – ma non sempre – accuditi da famigliari, amici, medici, infermieri, volontari. Immobili, incapaci di parlare, dipendono in tutto dagli altri. Ciò che per i sani è scontato e quasi inconsapevole, per loro è un quotidiano atto di coraggio e determinazione. Le loro sono storie impegnative e straordinarie. Commuovono, fanno riflettere. Dimostrano come ogni essere umano circondato dall’amore vuole vivere, a qualunque costo.
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