Questo libro propone una difesa della centralità dell'autonomia decisionale dei pazienti nelle questioni bioetiche di fine vita. L'idea di fondo da cui l'argomentazione prende le mosse è che i nostri schemi di riflessione morale vengono oggi rimessi in discussione e sollecitati a ridefinire i propri presupposti dalla novità dei problemi bioetici.
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In particolare, concentrandosi sulle questioni di fine vita quali l'eutanasia, l'interruzione delle terapie, la sedazione terminale, il libro evidenzia la necessità di una riflessione teorica, prima ancora che pratica, su domande quali: cosa significa valutare moralmente una certa scelta? Quali individui possono dirsi coinvolti in una decisione e hanno voce in capitolo nella valutazione etica? Cosa significano, e quale valore morale hanno, le distinzioni fra uccidere e lasciar morire o fra uccidere intenzionalmente qualcuno e provocarne la morte in modo non intenzionale? Nel suo continuo rimando tra riflessione teorica e riflessione pratica, il libro non rinuncia a trarre tutte le conseguenze dell'argomentazione proposta, giungendo a sostenere apertamente la liceità morale dell'eutanasia attiva volontaria.
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