Nella mostra dedicata a Curzio Malaparte, ideata e organizzata dalla Fondazione Biblioteca di via Senato vengono esposti per la prima volta alcuni documenti dell'Archivio Malaparte acquisito nel 2009 dalla Fondazione.
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Come primo atto dopo l'acquisizione dell'Archivio (che consta di circa 300 faldoni, contenenti manoscritti e dattiloscritti originali di opere edite e inedite, articoli di giornale, documenti personali, lettere e fotografie), l'esposizione vuole testimoniare i fatti salienti della vita del giornalista e scrittore, attraverso documenti e fotografie, senza giudizi o preconcetti, cercando di rendere giustizia alla sua figura di intellettuale a tutto tondo, apprezzato e conosciuto ancora oggi più all'estero che in Italia. Malaparte fu arcitaliano in tutti i sensi perché, pur di padre tedesco, fu ben radicato nella tradizione culturale italiana più autentica, rivendicando in ogni momento la propria toscanità; in un'epoca drammaticamente travagliata come la sua, seppe conoscere e raccontare finemente gli italiani, i loro pregi e difetti, in un costante e sincero confronto con le diverse culture incontrate nei suoi viaggi in Europa e nel mondo. Fu soprattutto un attento lettore del suo tempo, sia a livello politico, sia letterario, comprendendo prima e meglio di altri la natura della modernità che si andava faticosamente attuando intorno.
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