I saggi che compongono questo volume indagano in particolare sugli uomini e le forme della cancelleria pubblica fiorentina tra il XIV e il XVI secolo, un complesso apparato di giuristi e professionisti della scrittura al servizio delle istituzioni cittadine e della loro affermazione al centro di uno spazio politico territoriale.
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Oggetto di attenzione sono quei notai, ufficiali e segretari che nelle stanze del Palazzo, a contatto con i vertici del potere cittadino, animarono un laboratorio vivacissimo di cultura e di pratiche di governo sperimentando modi di redazione e archiviazione documentaria adeguati al ruolo di “potenza grossa” che Firenze intese svolgere nello scacchiere italiano.