Nell’appalto di opere, la “riserva” - che il d.P.R. n.
[...]
207 del 2010 negli appalti di servizi e di forniture chiama irragionevolmente e più pudicamente con l’appellativo di “conte-stazione" - finisce per costituire un momento ineliminabile in ogni appalto, poiché essa costituisce la forma vincolata attraverso la quale l’appaltatore deve formulare le proprie richieste economiche, che non solo, a pena di decadenza, devono essere apposte entro termini ben precisi, ma devono anche soddisfare requisiti formali la cui omessa considerazione comporta l’inammissibilità della domanda. Mentre per l’appalto di opere pubbliche la normativa regolamentare - che in ampia misura discende dal “vecchio” r.d. n. 350 del 1895 - ha avuto una lunga elaborazione giurisprudenziale, quest'ultima manca negli appalti di servizi e di forniture in ordine alle “contestazioni” di cui il d.P.R. n. 207 del 2010 contiene solo una disciplina appena embrionale, lasciando all’autonomia privata la più dettagliata regolamentazione dei tempi e delle modalità di formulazione di esse, sebbene sia facile presumere che i principi relativi alle riserve saranno applicati anche per le contestazioni. Emerge un quadro normativo assai frastagliato, che - tuttavia - tutti i soggetti operanti nello scenario esecutivo dell'appalto devono necessariamente conoscere. Gli Appaltatori, onde evitare di incorrere in decadenze di veder definitivamente compromesse richieste economiche fondate; i Committenti, per difendersi da richieste non coerenti con le regole che ne disciplinano la formulazione e per operare - appunto nel rispetto di tali regole - evitando di incorrere in responsabilità che potrebbero essere economicamente assai rilevanti. L’obiettivo del volume è quello di offrire - con frequenti spunti critici - una fedele ricostruzione del quadro normativo, illustrandone le applicazioni giurisprudenziali nella loro evoluzione. L’analisi degli aspetti teorici dell’istituto delle riserve è sviluppato con un taglio immediatamente pratico che permetta di individuare la soluzione delle molteplici questioni in funzione derivata della soluzione teorica abbracciata. I capitoli sulla transazione e sull’accordo bonario costituiscono il naturale sviluppo del discorso, illustrando analiticamente i due istituti ed enucleando gli elementi di specificità che li contraddistinguono in relazione alla disciplina comune. Anche in tale analisi, l’esame degli aspetti teorici non è mai disgiunto da una illustrazione delle conseguenze di ordine pratico che discendono dall’una o dall’altra soluzione teorica. Completa l’opera un imponente apparato di note con le più rilevanti pronunzie giurisprudenziali ed i principali provvedimenti.
Lo trovi in
Scheda
CBRGL@Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo - Consiglio reg. Toscana