Non ci possono essere dubbi che la salute sia il bene più prezioso di cui può godere l’essere umano ed è altrettanto indubbio che nell’arco dei millenni l’uomo abbia cercato continuamene i mezzi per sanare tutto ciò che minava il benessere. La realtà igienico-sanitaria del centro storico di Firenze, nuova Capitale del Regno, era a dir poco desolante.
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Questa viene descritta molto ruvidamente da Errico Alvino, architetto: “Firenze, la bella, la gentile Firenze, la Città delle arti e del gusto, ha nel suo centro una tale accozzaglia di sudiciume e di vituperio… un tal labirinto di vicoli oscuri, schifosi ove la miseria e la prostituzione stanno in pubblica mostra… le antiche torri dell’antica Firenze si sono cangiate in postriboli e in miserabili tuguri dove la scrofola miete le sue vittime… ed il Mercato? È mai possibile immaginarsi cosa più sudicia, più indecente, più incomoda, più indegna della civiltà fiorentina.”
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