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Firenze nell'Ottocento lorenese : salotti, amori segreti e politica

Adilardi, Guglielmo

Angelo Pontecorboli editore 2018

Abstract

Decine e decine di personaggi europei colti e famosi, che si leggono peraltro nel testo, si affacciarono sulle rive dell’Arno, ognuno con la propria storia, passione, ideali, amori, ma tutti indistintamente innamorati di Firenze se non colti dalla sindrome di Stendhal verificatasi proprio all'uscita di Santa Croce: «ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere». Tutti questi palpiti dell’animo mentre la grande Storia d’Italia bussava alle porte della Dominante, così veniva chiamata Firenze, la quale nel tempo divenne protagonista del Risorgimento italiano e capitale del Regno d’Italia. La Rivoluzione in Toscana, come in altre realtà italiane, fu importata dalla Francia con pochi giacobini autoctoni e minori fatti di sangue, ma le idee di libertà e di uguaglianza attecchirono parimenti al resto d’Europa al seguito delle armate di Napoleone il Grande: una febbre che non si assopì neppure con la Restaurazione. I moti del 1821 in Toscana ed altrove furono ideati e condotti da quei giovani entusiasti del primo Napoleone, quello delle riforme, del codice civile, dell’abolizione dei ghetti e della libertà religiosa.