A seguito del matrimonio nel 1439 tra Cecilia Aldobrandeschi e Bosio Sforza, quest’ultima famiglia apre ad ampia accoglienza per gli ebrei, presenti a Santa Fiora almeno fin dalla metà del XV secolo.
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Le strategie politiche degli Sforza consentono alla comunità di essere indipendente da intromissioni di autorità religiose e laiche, ma con la decadenza del potere della famiglia il vescovo di Città della Pieve impone nel 1711 la creazione di un ghetto, pur senza muri di recinzione. Per le crescenti difficoltà economiche gli Sforza affittano la contea nel 1742 e poi nel 1746 ad ebrei, che la gestiscono fino al 1752; le condizioni generali sempre più difficili portano all’emigrazione degli ebrei a Pitigliano, che mantengono buoni rapporti con la comunità santafiorese. Agli inizi dell’Ottocento quest’ultima non annovera più ebrei, almeno fino allo sviluppo delle attività minerarie