Sin dagli esordi Paolo Poli ha guardato il mondo con l'ironia fantasmagorica di chi sa che per restituire lo spirito delle cose, per disinnescare censure e conformismo, c'è bisogno di ridere, e di far ridere.
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Dall'asilo delle suore alla girandola dei travestimenti nell'avanspettacolo; dall'incontro con Hitler e Mussolini quando era un giovane balilla alle uscite con Laura Betti per rimorchiare in piazza di Spagna ("Eravamo povere, ma belle e bionde"); dalla cinghia tirata negli anni della televisione - quando mangiava soltanto un uovo sodo al giorno - allo scimmiotto peloso con cui andava a letto da bambino dopo aver visto King Kong ("E da li poi ho continuato"). Attraversando mezzo secolo di interviste (cartacee, radiofoniche e televisive - molte disperse, quasi introvabili), Luca Scarlini ha costruito un sillabario poetico e brillante: una sarabanda di racconti spericolati e divagazioni fulminanti. Sullo sfondo di un'Italia colta nei suoi aspetti meno prevedibili, sfila una galleria di personaggi indimenticabili, da Zeffirelli a Parise, da Franca Valeri a Pasolini. La celebre spigliatezza e il genio radente dello sguardo di Paolo Poli si coniugano a qualche sprazzo di garbata malinconia, fino a fondare in qualche modo un'etica della leggerezza. In ciascuno di questi lemmi infatti c'è una lezione da imparare (ridendo e scherzando, come dai migliori maestri), perché è un libro scritto vivendo.
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CBR$GLBT@Biblioteca dell'Identità Toscana del Consiglio Regionale