Ragazze, mogli e madri del Dopoguerra in Maremma, abili equilibriste nel tenere unite famiglie numerose in bilico tra padri e figli, nonni e nipoti in un’unica sceneggiatura esistenziale che apre e chiude il ciclo della vita. Sono proprio loro, di cui Luciana incarna la ‘stoffa’, il filo conduttore di questo libro che si divora d’un fiato, dalla prima all’ultima pagina.
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Le ‘donne’ di Luciana sono perlopiù analfabete, apparentemente all’ombra dei mariti, votate al sacrificio, protagoniste di una civiltà rurale uscita da poco dal flagello bellico. La potenza del dialetto che permea il linguaggio delle storie raccontate rispecchia il parlato della gente semplice di Maremma, una terra uscita a testa alta dai bombardamenti e dalle paludi con coraggio.
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