Le vicende inerenti al percorso storico-esistenziale degli ebrei di Firenze dall'ultimo decennio dell'Ottocento sino al 1945 costituiscono un ampio paradigma da cui è possibile ricostruire il vissuto individuale e collettivo di tutto l'ebraismo italiano di quell'epoca.
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Eventi periodizzanti, quali l'inevitabile assimilazione al tessuto sociale circostante, tipica dell'età umbertina, la scoperta del sionismo vissuto innanzitutto come un ritorno culturale alle più autentiche radici dell'anima ebraica prima ancora che come ritorno fisico e politico alla Terra dei Padri, il trauma provocato dalle leggi razziali del 1938, presentano tutti un forte valore di riferimento nel rivelare anche la particolarità dell'identità nazionale italiana.
E infine la Shoà che colpì l'ebraismo fiorentino con particolare violenza, e che impresse il suo marchio indelebile su tutta la vicenda storica dell'ebraismo italiano.
Massimo Longo Adorno (Patti, 1970) svolge attività di ricerca presso l'Istituto di Studi Storici «Gaetano Salve-mini» di Messina e la Cattedra di Storia Contemporanea della Facoltà di Lettere dell'Università di Messina.
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