La presenza nel mondo contemporaneo di una degradante miseria per la maggior parte del genere umano e di un'enorme opulenza per pochi privilegiati induce due tipi di atteggiamento: lo sterile pessimismo di chi ritiene inutile ogni tentativo di cambiare lo status quo e l'inguaribile ottimismo di chi spera che, prima o poi, le cose miglioreranno per tutti.
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Amartya Sen, premio Nobel per l'economia nel 1998, sostiene che il problema non è rinunciare alle conquiste della scienza e della tecnologia, ma come fare buon uso della liberalizzazione dei rapporti economici e dei risultati del progresso, in modo che tutti i paesi, compresi quelli del Terzo Mondo, possano fruirne per conseguire uno sviluppo adeguato.