In questo volume viene riproposto integralmente il libro-inchiesta La strage di Stato. Controinchiesta ideato e redatto da un gruppo di militanti della sinistra guidato dall'avvocato Eduardo Di Giovanni e dal giornalista Marco Ligini, che ricostruiva, a caldo, gli avvenimenti e i retroscena della strage di piazza Fontana alla Banca Nazionale dell'Agricoltura avvenuta il 12 dicembre 1969.
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Aldo Giannuli, ricercatore dell'Università di Bari e dal 1994 consulente della Commissione Stragi, e Giancarlo De Palo sono i curatori di questa nuova edizione aggiornata al 1989. L'introduzione, che presenta il libro edito dalla Samonà e Savelli nel 1970, ne ripercorre la genesi e l'approccio di tipo investigativo ad opera di circa trecento militanti della sinistra extraparlamentare, mettendo in risalto gli elementi che lo rendono unico nel suo genere ma sottolineando anche le omissioni, i limiti e i punti deboli dell'opera. In particolare viene rilevato come il libro, in tempi non sospetti, avesse individuato alcuni personaggi chiave dello schieramento eversivo: tra gli altri il principe Junio Valerio Borghese che, indicato come promotore di una trama eversiva dell'estrema destra, sarà effettivamente protagonista alla fine del 1970 di un tentativo di colpo di Stato. Questa nuova edizione rileva altresí alcune omissioni di notizie facilmente rintracciabili e ricostruzioni sommarie di eventi poi rivelatisi infondati, aggiungendo al testo originale delle note in corsivo che costituiscono precisazioni, approfondimenti e aggiornamenti. Il volume contiene, inoltre, una serie di schede sui protagonisti e sulle organizzazioni che compaiono nell'ambito della strategia della tensione, cioè quell'insieme di attentati terroristici, stragi e tentativi eversivi che aveva il fine di provocare nell'opinione pubblica la psicosi della paura, diventando cosí una forma di condizionamento politico in senso moderato e conservatore. In appendice sono stati allegati alcuni documenti, tra i quali la riproduzione del taccuino di Mario Merlino, dal 1962 al 1968 militante nei gruppi dell'estrema destra e poi, alla vigilia dell'attentato del 12 dicembre, infiltrato nel circolo anarchico "22 marzo". Imputato per la strage di piazza Fontana, Merlino è stato infine assolto con sentenza definitiva. (a.g.)